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Scopri come migliorare la circolazione linfatica per combattere la cellulite

La ritenzione idrica, insieme alla cellulite, è uno dei problemi estetici che le donne sentono di più.

Probabilmente, sarà capitato anche a te di ritrovarti con piedi, caviglie e gambe più gonfie del solito, magari in una giornata particolarmente afosa o dopo essere stata diverse ore in piedi.

La causa in parte dipende dall’equilibrio ormonale femminile, perché gli estrogeni portano a trattenere più liquidi nel corpo, per tutelarlo in caso di eventuali gravidanze, ma in buona parte dipende dalla circolazione del sangue e quella linfatica.

La circolazione linfatica, però, è davvero poco conosciuta, e di conseguenza anche il modo di aiutarla e migliorarla.

Eppure, le due circolazioni del tuo corpo sono strettamente legate tra loro, come la luna e il sole, e il buono stato dell’una dipende da quello dell’altra.

Inoltre, la circolazione linfatica svolge un ruolo cruciale nella formazione di cellulite e ritenzione idrica, così come nella lotta a questi due inestetismi, per questo è bene conoscere più a fondo il suo funzionamento.

Innanzitutto, facciamo un po’ di chiarezza sul suo ruolo all’interno dell’organismo.

A cosa serve la circolazione linfatica?

La circolazione linfatica, insieme a quella del sangue, sono i due “mezzi di trasporto” tramite i quali vengono spostati i liquidi all’interno del corpo, e svolgono due funzioni differenti ma complementari.

È risaputo che la circolazione del sangue trasporta ossigeno e anidride carbonica, meno persone sanno, però, che trasporta anche nutrienti utili alle cellule e, come vedremo tra poco, proprio questa sua funzione è intrecciata con quella della circolazione linfatica.

Le due funzioni principali della circolazione linfatica sono:

La circolazione linfatica può essere paragonata al sistema fognario dell’organismo, perché si occupa di rimuovere alcune sostanze di scarto delle cellule dal corpo.

Non è un meccanismo semplice, e per capirlo meglio bisogna prima fare un passo indietro, per parlare delle cellule che compongono il tuo corpo e come ricevono dall’organismo le sostanze utili al loro ciclo vitale e allo svolgimento delle loro funzioni.

L’ambiente interno del corpo, cos’è e come funziona?

Le cellule compongono tutto il nostro corpo: gli organi sono fatti di cellule, i muscoli sono fatti di cellule, le ossa sono fatte di cellule e così via.

Per funzionare al meglio durante il loro ciclo vitale, hanno bisogno di diverse cose, tra cui un buon livello di idratazione interna, ossigeno e nutrienti.

Come fanno a procurarseli?

Dall’ambiente che hanno intorno, colmo di un liquido chiamato “liquido interstiziale”, all’interno del quale si trovano tutte le molecole che servono alle cellule del tuo corpo per vivere e svolgere le loro funzioni, sia le loro sostanze di scarto.

Puoi pensare allo spazio intorno alle cellule un po’ come all’atmosfera terrestre, ricca di ossigeno che permette all’uomo di vivere, per questo viene chiamato “ambiente interno”, con l’unica differenza che da questo ambiente le cellule si procurano anche l’equivalente del nostro cibo.

Il liquido interstiziale origina dal sangue, che comprende anche una sorta di siero chiamato “plasma”.

Il plasma, carico appunto di ossigeno e nutrienti, filtra dalle pareti dei capillari e si riversa nello spazio tra le cellule, in questo modo “rinnova” continuamente il liquido interstiziale, portando una nuova gettata di elementi utili alle cellule stesse.

Allo stesso tempo, però, i capillari sanguigni assorbono e portano anche via delle sostanze di scarto, ma non tutte! Alcune sono troppo grandi per riuscire a filtrare tra le pareti dei capillari, come ad esempio le proteine.

Il problema è che anche queste sostanze se ne devono andare per forza… pensa solo che se le proteine non venissero eliminate costantemente, il tuo corpo morirebbe in 24 ore!

È qui che entra in gioco la circolazione linfatica, che si occupa proprio di liberare i tessuti da questo liquido residuo, carico di scorie e tossine.

Prima di proseguire, però, è bene precisare una cosa importante: non pensare che lo spazio tra le cellule sia “vuoto” e il liquido interstiziale fluisca liberamente in esso.

Se così fosse, ogni volta che ti alzi in piedi questo liquido precipiterebbe tutto verso il basso, trasformando piedi e gambe in gavettoni!

In realtà quello spazio è pieno di una sorta di gel, formato da molecole come l’acido ialuronico, il cui scopo è proprio quello di trattenere i liquidi nella loro area e permettere loro di fluire solo verso le cellule che hanno intorno.

Questa precisazione è importante per capire cosa succede quando si formano l’edema e la ritenzione idrica, di cui parleremo più avanti.

Adesso immagina un attimo questo pezzetto del tuo corpo, formato da milioni di cellule che hanno uno scambio continuo con il liquido interstiziale: assorbono liquido contenente sostanze utili ed espellono le sostanze di scarto.

Intorno a loro ci sono anche i capillari sanguigni, che a loro volta hanno uno scambio costante con il liquido interstiziale: prendono le sostanze di scarto per portarle via e riversano sostanze utili alle cellule.

È un gioco di equilibri perfetto e continuo.

La maggior parte di questo liquido interstiziale, quindi, viene assorbito dalle cellule o rientra nel sangue prima di abbandonare l’area.  

Tuttavia, una piccola percentuale del liquido interstiziale ristagna lì, tra le cellule, insieme alle sostanze di scarto troppo grandi per filtrare tra le pareti dei capillari sanguigni.

Se questo liquido continuasse a ristagnare anche solo per breve tempo il suo volume aumenterebbe troppo, causando un grosso rigonfiamento dei tessuti: ebbene, questo è proprio quello che succede quando si forma un edema.

L’edema può diventare molto pericoloso, e crescere fino a causare la degenerazione, e forse anche la morte, dei tessuti.

Niente paura, tutto questo è evitato proprio dalla presenza dei vasi linfatici, che drenano questo eccesso di liquidi e lo riportano al sangue venoso appena prima che questo raggiunga il cuore.

Come lo fanno?

In un modo molto efficiente e intelligente: la circolazione linfatica è composta da una fitta rete di vasi, che riescono ad assorbire bene tutte le sostanze residue e a riportarle al sangue.

Questo sistema comprende anche delle ghiandole, chiamate linfonodi, distribuiti lungo il decorso dei vasi drenanti, noduli isolati di tessuto linfatico, come le placche del peyer nella parte intestinale, e organi specializzati come le tonsille, il timo e la milza (più avanti vedremo a cosa servono).

Il liquido che viene assorbito e drenato dai vasi linfatici, si chiama invece linfa.

Che differenza c’è tra la circolazione del sangue e quella linfatica?

Anche la circolazione linfatica, quindi, ha una funzione di trasporto, come quella del sangue, però sono molto diverse l’una dall’altra.

Conoscere queste differenze ti aiuterà a capire perché la circolazione linfatica ha, in genere, bisogno di un piccolo “aiuto in più” per svolgere al meglio le sue funzioni:

Quest’ultimo particolare è un po’ il “tallone d’Achille” della circolazione linfatica, che deve sfruttare letteralmente tutte le “occasioni” possibili per migliorare il suo movimento verso il torace!

Vediamo un po’ più da vicino come funziona questo meccanismo.

Come si muove la linfa nel tuo corpo?

La linfa è un liquido chiaro, simile all’acqua, che si trova nei vasi linfatici.

Pensa che, ogni giorno, tra i 2800 e i 3000 ml di linfa vengono spinti via, verso il dotto toracico!

Una parte di questo liquido arriva dalle estremità superiori del tuo corpo, ed è facilitata nel suo movimento perché il percorso è tutto in discesa.

Una parte molto consistente, però, deve riuscire ad arrivare dalle gambe e i fianchi fino al torace, sfidando la forza di gravità… e senza nemmeno una vera e propria “pompa” che funziona da sola, come il cuore per la circolazione del sangue!

È chiaro che non è un compito semplice, vediamo con quali mezzi alternativi riesce a farlo.

La dura scalata della linfa dalle gambe verso il torace

Per prima cosa, i vasi linfatici hanno un maggior numero di valvole rispetto a quelli sanguigni, questo fa sì che la linfa, una volta entrata, possa muoversi solo in una direzione senza poter tornare indietro, perché le valvole la “spingono” in avanti e “bloccano” il movimento contrario.

Sono delle valvole ad azione “meccanica”, cioè non si aprono e chiudono da sole ma solo grazie al movimento della linfa stessa, un po’ come le porte antipanico di un cinema.

A sua volta, però, anche la linfa ha bisogno di essere “spinta” in avanti da qualcosa, per attivarle.

Chi spinge la linfa? Senza una pompa, come fa a muoversi lungo il corpo?

A darle una mano arrivano in suo soccorso:

È proprio così: la profondità e il ritmo della tua respirazione sono uno dei punti cardine per il movimento della circolazione linfatica.

Quando inspiri, infatti, abbassi il muscolo diaframma, che crea una pressione in uno dei “rami” più grandi, il dotto toracico.

In questo modo la linfa si riversa nel flusso sanguigno, e il “vuoto” che crea “aspira” e fa avanzare i liquidi più indietro!

Quindi, la velocità di flusso della linfa e il volume totale che entra nelle vene centrali, dipende dalla profondità e dal ritmo della tua respirazione.

Nel resto del corpo, invece, la maggior parte del flusso linfatico dipende dalla contrazione dei muscoli scheletrici.

Quando i muscoli si contraggono, “mungono” i vasi linfatici e spingono la linfa in avanti, questo è anche uno dei motivi per cui fare del movimento con regolarità è fondamentale per la salute e la bellezza del corpo.

Durante l’esercizio fisico, infatti, il flusso linfatico può aumentare da 10 a 15 volte.

Infine, i grossi tronchi linfatici hanno anche una piccola quantità di muscolatura liscia, che li fa pulsare ritmicamente, aiutando così la linfa a fluire.

Come puoi intuire da sola, giocano poi un piccolo ruolo tutti i fattori che possono esercitare un qualunque tipo di pressione sui vasi linfatici, anche leggerissima, come:

Abbiamo detto che la quantità di linfa che viene portata nel circolo sanguigno è di circa 3 litri in 24 ore, però la velocità con cui avviene questo passaggio può cambiare a seconda di quanta attività fisica fai e alla frequenza e la profondità dei tuoi respiri.

Uno stile di vita particolarmente sedentario, quindi, incide negativamente sul lavoro della circolazione linfatica.

Forse non sai che i vasi linfatici presenti nell’intestino tenue hanno anche un’altra importantissima funzione: giocano un ruolo fondamentale per l’assorbimento dei grassi e di altre sostanze nutritive.

Inoltre, la circolazione linfatica ha un altro scopo fondamentale per il corpo umano: proteggerlo dall’attacco di microrganismi esterni, come microbi, batteri, virus etc, vediamo meglio come.

Linfonodi, cosa sono e come funzionano

Il linfonodo è una specie di “filtro biologico”, il cui compito è liberare la linfa da qualsiasi agente esterno che può diventare un pericolo per l’organismo.

Può essere piccolo come un chicco di riso o più grande di un grosso fagiolo ed è posizionato lungo i percorsi dei vasi linfatici.

Al suo interno, cola la linfa proveniente da più vasi linfatici, per poi uscire tutta in un solo vaso.

Una volta entrata nel nodo, la linfa percola lentamente attraverso i “seni linfatici”, prima di essere drenata nel vaso linfatico.

La struttura del linfonodo serve proprio a rallentare il flusso della linfa che li attraversa, in modo che alcune speciali cellule di tipo immunitario al suo interno (linfociti e macrofagi), possono ripulirla da qualsiasi microrganismo o particella dannosa al suo interno.

Talvolta, tuttavia, la quantità di microrganismi che entra nei linfonodi è troppa per eliminarli tutti senza danneggiare il linfonodo stesso, e il risultato è l’infezione del linfonodo (o adenite).

I principali gruppi di linfonodi sono:

A gestire i meccanismi di difesa partecipano anche tre organi specializzati, detti organi linfatici, che ora vedremo più nel dettaglio.

Gli organi linfatici

Le tonsille sono forse le più famose tra gli organi linfatici e formano un vero e proprio anello protettivo nella cavità della bocca, a livello della faringe.

Il loro compito è difendere da microbi e batteri il loro “ingresso principale” per il corpo, cioè bocca e naso, e si dividono in:

Sono la prima linea di difesa dall’esterno e, per questo, spesso soggette a infezioni croniche (le famose tonsilliti, incubo di tanti bambini).

Se capita che l’infiammazione ostacoli la respirazione, in alcuni casi vengono rimosse chirurgicamente.

Questa pratica era molto diffusa diversi anni fa, oggi meno, perché non è più visto di buon occhio privare il corpo di un’importante barriera difensiva.

Il secondo organo linfatico è il timo, che si trova dietro lo sterno e raggiunge il massimo sviluppo alla pubertà.

Il timo ha un comportamento davvero strano per un organo, perché dalla pubertà in poi, piano piano, si atrofizza!

Gli scienziati sono impazziti nel capire il funzionamento di questo piccolo organo, che alla fine ha svelato il suo mistero: gioca un ruolo fondamentale nella difesa dell’organismo dalle infezioni durante l’infanzia, ma esaurisce la sua funzione nell’età infantile, diventando poi inutile.

Più conosciuta è invece la milza, che si trova subito sotto al diaframma e ha molte funzioni:

In che modo la circolazione linfatica incide sulla formazione di cellulite?

Come hai visto prima, il liquido presente tra le cellule rimane “intrappolato” in una sorta di gel, formato da proteoglicani, molecole in grado di trattenere liquidi (come l’acido jaluronico), e fibre di collagene ed elastina.

Una parte di questo liquido viene riassorbito dai capillari sanguigni, una parte viene catturato e mobilitato dai vasi linfatici.

Un pochino di liquidi “libero”, cioè non legato a quel gel, è però sempre presente ed è normale che sia così, purché in percentuale inferiore all’1%.

Quando i vasi sanguigni, per vari e differenti motivi, non funzionano in modo corretto, una quantità di plasma maggiore del necessario finisce nello spazio interstiziale e non viene riassorbito in modo adeguato.

La circolazione linfatica deve quindi aumentare il suo carico di lavoro, ma ha dei limiti e non riesce, da sola, a rimuovere quel “versamento”, così la pelle sviluppa un “edema”, un accumulo eccessivo di liquido libero nello spazio interstiziale.

L’edema, ahimè, porta guai: permette un sovraccarico di proteine e tossine varie (hai visto prima quanto possono essere dannose per il corpo), in più ostruisce la circolazione linfatica e scatena, come conseguenza, la ritenzione idrica.

A causa dell’edema, le cellule intorno non ricevono più adeguate quantità di ossigeno e quindi non possono lavorare al loro meglio e, nel giro di poco di poco tempo, si attiva una reazione infiammatoria.

L’infiammazione è un’arma a doppio taglio dell’organismo: nasce per tamponare situazioni di emergenza, ma se dura troppo a lungo nel tempo provoca molti danni a sua volta.

Il più importante si chiama “ossidazione cellulare”, un meccanismo che porta all’invecchiamento delle cellule e, nel tempo, a quello di tutto il corpo.

Quando nasce la cellulite, l’area interessata viene colpita, in realtà, da un edema leggero, (se fosse troppo consistente, infatti, porterebbe problemi di salute ben più gravi), inoltre la sua gravità dipende anche da che zona viene colpita (ad esempio, un edema polmonare è decisamente più grave e pericoloso).

Questo edema su cosce e glutei, sebbene leggero, scatena comunque una serie di reazioni negative che, alla fine, portano ad un’infiammazione.

Se non intervieni in alcun modo, questa infiammazione si protrae nel tempo e, a sua volta, innesca altri problemi, tra cui l’ossidazione cellulare… ed ecco che la pelle intorno “impazzisce”: invecchia, si formano noduli duri e dolorosi, mentre le cellule di grasso ne accumulano sempre di più.

In che modo la circolazione linfatica può combattere questa situazione?

È quello che scoprirai nel prossimo paragrafo.

Come puoi aiutare la circolazione linfatica per combattere la cellulite?

Dato che la cellulite è una patologia multifattoriale, cioè ha diverse cause che la innescano, non basta lavorare solamente sulla circolazione linfatica per eliminarla.

Allo stesso tempo, però, aiutare la circolazione linfatica in difficoltà è un’azione necessaria ad ottenere dei risultati visibili su questo inestetismo.

Il fatto è che lo stile di vita odierno in genere limita il corretto flusso della linfa nel corpo, a cominciare dalla sedentarietà: come dicevo prima, i vasi linfatici delle gambe muovono i liquidi anche grazie alla pressione esercitata dai muscoli in movimento.

Una vita troppo statica e sedentaria toglie uno stimolo fondamentale al movimento della linfa, specie quando deve sfidare la forza di gravità e risalire le gambe.

Per aiutare a mobilitare i fluidi all’interno del tuo corpo (e a combattere così ritenzione idrica e cellulite), non deve mai mancare un minimo di attività fisica.

Per questo scopo, è sufficiente anche solo andare a camminare un’oretta al giorno ed evitare di usare mezzi di trasporto il più possibile.

Un altro elemento indispensabile è l’idratazione, perché bere adeguate quantità di acqua ha dei benefici anche sul flusso linfatico: il volume dei liquidi nel corpo deve essere adeguato, per restare in equilibrio.

Il buon flusso della linfa è importante anche per combattere gli stati infiammatori, tipici della cellulite, così da liberare il corpo da scorie, tossine e tutto ciò che contribuisce a peggiorare questo inestetismo.

In questo senso, bere molta acqua aiuta a “ripulire” più efficacemente le aree in difficoltà.

Senza tenere conto, poi, di tutti gli altri benefici che l’acqua stessa porta all’organismo e alle cellule che lo compongono, specie quelle “maltrattate” dalla cellulite, attraverso l’idratazione, condizione essenziale perché il corpo funzioni al suo meglio e resti in salute.

Mangiare molta frutta e verdura (specie cruda) oltre ad apportare vitamine, minerali e nutrienti utili sia al benessere dell’organismo che a combattere gli inestetismi, aiuta anche a mantenere adeguati livelli di idratazione, perché sono alimenti ricchi d’acqua.

Ci sono poi molti estratti botanici, oggi reperibili sotto forma di integratori, che favoriscono la diuresi, aiutando in questo modo l’espulsione dei liquidi in eccesso, scorie e tossine.

Infine, ogni forma di massaggio viene sfruttata dai vasi linfatici per incrementare il flusso della linfa, e se fatto ogni giorno puoi ottenere dei reali benefici nel lungo termine.

Non serve per forza farsi fare un massaggio da qualche professionista, ci sono molti modi per poterlo fare a casa da soli.

Uno dei più efficaci è la spazzolatura a secco del corpo, se vengono eseguite le giuste manovre specifiche per aiutare il percorso della linfa nel corpo.

Nel creare il PEACH PACK, abbiamo studiato a fondo anche il funzionamento della circolazione linfatica, nonché di tutti gli strumenti possibili per supportarla al meglio, selezionando quelli più efficaci e semplici che puoi mettere in pratica anche da sola.

DRENA SHOT, il drenante liquido iper-concentrato, è stato formulato proprio per aiutare il corpo a liberarsi dei liquidi in eccesso, inoltre nel Pack troverai anche la spazzola in tampico naturale, accompagnata da un manuale dettagliato per eseguire l’antica e preziosa tecnica di automassaggio, la spazzolatura a secco del corpo.

Infine, un aiuto arriva anche dalla crema TERMACTIV, grazie allo stimolo caldo/freddo che esercita sulla pelle: questa porta un movimento dei vasi sanguigni, che si dilatano o restringono in risposta alla variazione di temperatura, e questo movimento aiuta a sua volta il lavoro dei vasi linfatici.

PEACH PACK è il Primo Protocollo per combattere la cellulite che agisce sul tuo corpo a 360°, e riunisce le migliori strategie alimentari, nutrizionali, estetiche, cosmetiche e sportive!

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